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Federica Guidi (a cura di)

Adriatico di molte genti. Novità archeologiche tra Veneto, Marche, Abruzzo e Puglia

2009

formato 17 x 24 cm; ril. bros.
112 pagine, a colori
ISBN 978-88-7849-041-3

€ 12,00
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Il secondo dei quaderni del Centro Studi per l’Archeologia dell’Adriatico nei suoi quattro saggi che toccano le terre di Veneto, Marche, Abruzzo e Puglia, intende presentare quattro differenti e articolate realtà archeologiche dell’Italia preromana, servendosi del Mare Adriatico - crocevia di contatti tra “molte genti” - come di un filo conduttore, mettendo in luce anche recenti scoperte archeologiche di grande interesse e ricchezza, come ad esempio i principeschi rinvenimenti di Matelica (MC).
ed. by S. Pernigotti and M. Zecchi

Fayyum Studies 3 (2009)

2009

formato 20 x 27,5 cm; ril. bros.
176 pagine, in b/n
ISBN 978-88-7849-037-6; ISSN 1827-3831

€ 25,00
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Fayyum Studies is not a new journal of Egyptology, but a series of volumes which will not be published regularly and which are part of the ‘Fayyum Project’ of the Department of Archaeology of the University of Bologna. They are born from the necessity of finding a forum for the more and more numerous scholars who are specifically interested in the Fayyum region and whose contributions cannot presently be included in our REAC.
Fayyum Studies welcome contributions from Italian and foreign scholars who are interested in the Fayyum from the prehistoric to the Arabic age.
Raffaella Farioli Campanati, Clementina Rizzardi, Paola Porta, Andrea Augenti, Isabella Baldini Lippolis (a cura di)

Ideologia e cultura artistica tra Adriatico e Mediterraneo orientale (IV-X secolo). Il ruolo dell'autorità ecclesiastica alla luce di nuovi scavi e ricerche

(Atti del Convegno Internazionale Bologna-Ravenna, 26-29 novembre 2007)
2009

formato 21 x 29,7 cm; ril. bros.
464 pagine, in b/n e a colori
ISBN 978-88-7849-036-9

€ 26,00
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L'autorità ecclesiastica e il suo ruolo nella società tardoantica e altomedievale sono al centro dell'attenzione di questo volume che raccoglie gli Atti di un convegno internazionale tenutosi a Bologna e Ravenna nel 2007. I principali temi affrontati sono la committenza vescovile, l'edilizia ecclesiastica, l'evoluzione dei linguaggi artistici, la cristianizzazione delle campagne e le trasformazioni del territorio. Alcuni dei maggiori studiosi italiani e stranieri illustrano le proprie ricerche nel Mediterraneo centrale e orientale: accanto a numerosi lavori che riguardano l'Italia, in particolare l'area ravennate e adriatica, i contributi si concentrano su Slovenia, Croazia, Albania, Grecia, Turchia, Siria, Giordania, Egitto, Libia. Il risultato è un quadro aggiornato e di grande interesse per la storia di un periodo cruciale del Mediterraneo e dei rapporti tra Cristianesimo occidentale e orientale.
Chiara Guarnieri (a cura di)

Il Monte prima del Monte

Archeologia e storia di un quartiere medievale di Forlì
2009

formato 21 x 29,7 cm; ril. bros.
232 pagine, a colori
ISBN 978-88-7849-046-8

 

€ 35,00
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Nel volume vengono illustrati gli scavi condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna all’interno del palazzo dell’ex Monte di Pietà, promossi dalla Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì per fare dello stabile la propria sede.
Lo scavo archeologico, che ha interessato tutto il piano terreno per un’estensione di circa 800 metri quadri, ha permesso di portare in luce la storia di un isolato urbano di particolare importanza per la città, ricostruendone le fasi di occupazione più significative. Grazie a queste nuove indagini, è oggi possibile iniziare a definire la cultura materiale a Forlì nei secoli centrali del Medioevo attraverso lo studio dei reperti ceramici, vitrei, metallici e dei resti botanici ed ossei.
In un primo periodo - intorno alla metà del XIII secolo - nell’area è documentata la presenza di un quartiere di abitazioni e di piccole botteghe artigianali, che sorsero di fianco ad una torre, una delle tante che caratterizzava il profilo della città medievale. Dopo circa due secoli questa situazione appare radicalmente cambiata a causa di un generale intervento di ristrutturazione, voluto dalla potente famiglia degli Orsi. Ma come sappiamo dalle fonti storiche, questa situazione non durò a lungo: le case degli Orsi, responsabili dell’assassinio di Girolamo Riario, marito di Caterina Sforza signora di Forlì, furono incendiate ed abbattute nel 1488. Per lungo tempo l’area rimase un “guasto” nella città, una zona lasciata appositamente vuota, a monito della terribile punizione; i segni di questa immane distruzione sono stati puntualmente portati in luce con lo scavo. Solo dopo circa vent’anni si decise di edificare su di una parte di questo vasto “vuoto urbano” il palazzo del Monte di Pietà.
Chiara Pizzirani

Il sepolcreto etrusco della Galassina di Castelvetro (Modena)

2009

formato 21 x 29.7 cm; ril. bros.
212 pagine, in b/n e a colori
ISBN 978-88-7849-044-4

€ 22,50
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La Galassina di Castelvetro (Modena) è un piccolo sepolcreto etrusco comprendente 37 tombe databili tra la fine del villanoviano e il V secolo a.C., pubblicato da Celestino Cavedoni e Arsenio Crespellani in seguito agli scavi effettuati nel 1841 e nel 1879-1880. Lo studio costituisce un’analisi completa del contesto funerario, a partire dall’esame della documentazione di scavo manoscritta e dei materiali, molti dei quali finora inediti, fino alla contestualizzazione topografica e territoriale della necropoli e del centro etrusco a cui va riferita, individuato al di sotto dell’attuale centro storico di Castelvetro. I dati emersi dallo studio del sepolcreto permettono di ricostruire non solo i vari aspetti dell’organizzazione dello spazio e del rito funerario, ma anche una capacità inattesa di esprimere il ruolo sociale e le credenze dei defunti.

PROMO
Simone Rambaldi

L'edilizia pubblica nell'Impero Romano all'epoca dell'Anarchia Militare (235-284 d.C.)

2009

formato 21 x 29,7 cm; ril. bros.
364 pagine in b/n
ISBN 978-88-7849-042-0

€ 25,00
€ 12,50
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Questo lavoro tratta organicamente, e per la prima volta, tutte le attestazioni conosciute di edifici pubblici costruiti o restaurati nell’epoca nota col nome di “Anarchia Militare” (235-284 d.C.), un cinquantennio di gravi difficoltà per il potere imperiale romano. A lungo si è ritenuto che in quegli anni l’attività edilizia fosse praticamente venuta a cessare, per via delle emergenze più pressanti alle quali gli imperatori erano costretti a porre rimedio, come le tante rivendicazioni di usurpatori e le invasioni di popoli nemici.
La documentazione qui raccolta, costituita da tutte le testimonianze reperibili nell’intero territorio dell’impero romano, permette di accertare che, pur nella complessità della situazione storica, non vi fu una reale interruzione dei provvedimenti nel campo dell’edilizia pubblica. Questo fondamentale aspetto della vita nelle città romane poté, invece, essere salvaguardato, anche se con diverse modalità nella scelta degli interventi da eseguire e nel ruolo dei rispettivi committenti.
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