
Ocnus. Quaderni della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici 30, 2022
220 pagine, in b/n e a colori
È noto che Akragas, fra le più importanti colonie greche di Sicilia, abbia svolto un ruolo determinante in campo politico, sociale, e fornito pregevoli testimonianze artistiche. A supporto di questa affermazione valgono le numerose sculture prodotte in loco o importate – su cui è incentrata la prima parte del volume –, che hanno notevolmente influenzato la cultura classica occidentale. Tutte le sculture in oggetto, in gran parte esposte nel Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo”, sono accompagnate da un commento critico, che sovente riporta alle principali correnti artistiche della Grecia e ai suoi influssi sulle realtà locali. Il tempio di Zeus Olympio di Agrigento – su cui si focalizza la seconda parte – è stato oggetto di continue attenzioni nel corso del tempo, volte a leggere fra le rovine elementi significativi per una completa comprensione. Questo studio ripercorre in termini essenziali la sua bibliografia, sulle cui premesse si è voluto affrontare il tema, non mai precisato, della strategia progettuale figurativa del grande tempio. Su tal via si riprende in una nuova luce il problema delle raffigurazioni frontonali con una rilettura del testo diodoreo relativo alle stoai. Infine, non conoscendosi il nome dell’autore del progetto figurativo, si propone di coglierne l’ispiratore su indizi documentari nel poeta Pindaro, ascoltato ospite alla corte di Terone.
ISBN: 978-88-7849-164-9 (edizione cartacea)
ISBN: 978-88-7849-176-2 (edizione online)
pp. 196 b/n e colori
formato 21x29,7 cm
216 pagine
ISBN 978-88-7849-130-4;
978-88-7849-152-6 (e-Pdf)
Il volume, dedicato ad Annamaria Larese – direttrice dei musei archeologici Nazionali di Venezia, della Laguna di Venezia, di Caorle e di Concordia – prematuramente scomparsa a maggio 2020, raccoglie quarantuno scritti di argomento archeologico le cui tematiche rientrano all’interno dei principali interessi di ricerca sul campo e di studio cari ad Annamaria. La prima sezione è dedicata al vetro e si compone di un insieme di lavori che spaziano dai reperti di età romana all’imitazione contemporanea dell’antico, attraversando il periodo rinascimentale. La seconda, riservata agli scavi e ai rinvenimenti, illustra materiali e strutture rinvenuti in particolare in area veneta e cronologicamente inquadrabili in età pre-protostorica, romana, tardoantica e altomedievale. Nella terza è raccolta una serie di interventi che documentano, da un lato, recenti e innovativi allestimenti museali e, dall’altro, vicende collezionistiche di alcuni significativi reperti. Il volume si conclude con un’ultima sezione relativa a interventi di tutela del patrimonio archeologico.